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Serial Killer - Arthur Shawcross

SHAWCROSS_arthur08

Nome Completo: Arthur John Shawcross
Soprannome: Genesee River Killer
Nato il: 06/06 1945 - Morto il: in vita
Vittime Accertate: 13

Peter Kurten
Video

MODUS OPERANDI: Uccisione per strangolamento; ritorno sulla scena del delitto per infierire e deturpare i cadaveri con particolare accanimento; riferiti, ma dubbi, episodi di cannibalismo....

Biografia Serial Killer: Arthur Shawcross

Biografia tratta da: “www.latelanera.com" di Giuseppe Pastore

Pag. 3 - Quando torna dal Vietnam, Shawcross è un uomo estremamente agitato: prende a picchiare di continuo la sua seconda moglie, Linda, sposata dopo un fidanzamento lampo poco prima di partire in guerra. Uno psichiatra consiglia alla donna di fargli seguire una terapia, tuttavia lei si rifiuta di firmare la pratica per il suo internamento. Senza il supporto psichiatrico di cui avrebbe disperatamente bisogno, lo stato mentale di Shawcross peggiora sempre più.

Due giovani vittime.

Si trasferisce in Oklahoma e comincia ad appiccare incendi nel vicinato, poi dà fuoco a una fabbrica di carta e alla fabbrica di formaggio in cui lavora. Viene condannato a cinque anni di carcere, ma viene rilasciato due anni dopo, per aver salvato la vita a una guardia coinvolta in una rivolta dei detenuti. Subito dopo il rilascio, si sposa per la terza volta e vive di lavoretti temporanei. In questo periodo ha molto tempo libero: lo trascorre pescando. In riva al fiume conosce un gran numero di ragazzini che come lui passano il tempo in compagnia di una canna da pesca.

Corre l’anno 1972 quando comincia a uccidere.
 La sua prima vittima è il piccolo Jake Blake, dieci anni. Lo rapisce, lo sodomizza e lo uccide. Ne violenta il cadavere, si ciba del cuore e dei genitali. Dopo la scomparsa del bambino, la madre dichiara alla polizia di sospettare di Shawcross: i suoi figli sono stati a pesca con lui, giusto qualche giorno prima. Ma le indagini non conducono a nulla: nonostante l’uomo cambi più volte versione e si contraddica spesso, senza un cadavere e senza prove i poliziotti non possono procedere a un arresto.

L’interrogatorio e i sospetti delle forze dell’ordine dovrebbero indurre Shawcross ad abbandonare la sua strada omicida, ma ciò non accade. A distanza di poco tempo, questi ripete il suo rituale con una bambina di otto anni, Karen Ann Hill, il cui cadavere viene ritrovato sotto un ponte che attraversa il Black River. Accanto agli evidenti segni di violenza, gli investigatori scoprono foglie e fango spinti a forza nella sua gola e nei suoi vestiti.  Il detective Charles Kubinski pensa subito a Shawcross come possibile omicida. Nonostante sia da considerarsi un serial killer “organizzato”, quest’ultimo non brilla certo per intelligenza. Le prove che conducono a lui sono schiaccianti: confessa, e dà indicazioni sul luogo in cui si trova il cadavere del piccolo Jake.

Viene condannato a venticinque anni di carcere, malgrado la sua improbabile difesa: afferma infatti di essere posseduto dallo spirito di un cannibale del XIII secolo, Ariemes, che lo obbligava al rapimento, all’omicidio e al cannibalismo. In carcere, tiene un comportamento irreprensibile che gli permette di ingraziarsi parte dei membri della Commissione del riesame. Nell’aprile del 1987, dopo quindici anni di reclusione, viene proposto per il rilascio sulla parola, contro il parere del capo della commissione stessa, che dichiara pubblicamente: «A costo di sembrare melodrammatico, considero quest’uomo come il più pericoloso criminale liberato in questa comunità da tempo immemorabile.» Purtroppo, però, il sistema penitenziario statunitense dimostra di non brillare per lungimiranza o per efficienza, e Shawcross torna in libertà.

Anche John Douglas, famoso profiler dell’F.B.I. in seguito si interrogherà su questa assurda decisione. A dispetto del suo passato violento e dei presunti traumi infantili, la vita in prigione è stata talmente meravigliosa ed edificante da mostrare a Shawcross la luce e trasformarlo in un cittadino integerrimo? Oppure talmente orribile che il timore di ripetere l’esperienza è riuscito ad annullare il suo costante desiderio di stuprare e uccidere bambini? Ambedue le ipotesi sembrano davvero improbabili.

Il dottor Park Dietz nella sua relazione avrà modo di dire: «È difficile immaginare in quali circostanze questi individui dovrebbero essere restituiti alla società.» E lo stesso Ed Kemper, più intelligente di molti assassini e forse anche di molti psichiatri, aveva dichiarato che le autorità non avrebbero mai dovuto rilasciarlo. Invece Shawcross è di nuovo in circolazione, ed è di nuovo libero di uccidere. Uscito di prigione, in ogni caso, non è certo visto come un buon vicino di casa: i cittadini di due piccoli comuni manifestano contro la sua presenza e costringono le autorità a mandarlo da un’altra parte. Si trasferisce così a Rochester, dove nessuno lo conosce, assieme a Rose Walley, una donna con cui ha intrattenuto rapporti epistolari mentre era in carcere.

È qui che Ariemes si manifesta ancora, aiutandolo a uccidere undici donne nel giro di venti mesi.


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