MODUS OPERANDI: Le sue vittime erano giovani omossessuali, che portava a casa. Queste venivano drogate per poi essere violentate, uccise, nuovamente violentate e fatte a pezzi. Alcune parti dei corpi venivano conservate, mangiate, altre tenute come souvenir o sciolte nell’acido..
Biografia Serial Killer: Jeffrey Dahmer
Biografia tratta da: “www.latelanera.com" di Emiliano Maiolo
Parte 3 - Tra il gennaio 1988 e marzo dello stesso anno, Dahmer massacra James Doxtator (14 anni) e Richard Guerriero (23 anni), entrambe con le stesse modalità: li droga, li violenta per poi ucciderli e farli a pezzi ed eliminare i corpi nell’acido. A causa del suo comportamento e dei suoi continui e “rumorosi festini” la nonna lo caccia di casa. Dahmer torna, nel settembre 1988, a Milwaukee e va a vivere nella parte nord della città in un appartamento sulla 25^ Strada, nell’appartamento che diventerà famoso come “il mattatoio”. Bisogna riportata che prima di essere mandato via da sua nonna Dahmer uccide altre due volte.
Il giorno successivo al suo trasloco Dahmer venne arrestato nuovamente per molestie sessuali, infatti, con la scusa di fare qualche foto, porta un ragazzino di quindici anni nel suo appartamento, dove però scoppia una furiosa lite. I vicini, sentendo lo strano trambusto, chiamarono la polizia. Fu condannato nel gennaio del 1989 ma fu rilasciato fino alla sentenza esecutiva nel maggio dello stesso anno. Proprio mentre era in attesa della sentenza, nel marzo del 1989, il mostro torna all’opera, questa volta massacrando Anthony Sears (26 anni).
Viene rilasciato dopo dieci mesi di prigionia per buona condotta. Nel giugno del 1990 inizia l’escalation di omicidi del mostro. I tempi tra un assassinio e l’altro si restringono sempre di più fino ad arrivare, poco tempo prima di essere fermato, ad uccidere una volta alla settimana. A giugno uccide Edward Smith (27 anni), mentre a luglio è la volta di Raymond Smith (33 anni). Passa l’estate e a settembre uccide David Thomas (23 anni) e Ernest Miller (22 anni). Nel febbraio del 1991 massacra Curtis Straughter (19 anni) per poi passare a Errol Lindsey (19 anni) nell’aprile dello stesso anno e Anthony Hughes (31 anni) un mese dopo.
Sempre a maggio avviene l’episodio più inquietante della storia del mostro di Milwaukee. Viene ucciso Konerak Sinthasomphone (14 anni) e a consegnare la vittima a Dahmer è proprio la polizia. Konerak riesce a liberarsi dopo le torture e si rifugia alla polizia dove racconta tutto. Jeffrey riesce a convincere la polizia che il ragazzo era il suo amante e che, a seguito di una litigata tra innamorati, avesse raccontato tutto per fargli un dispetto e metterlo nei guai. Dal canto suo il ragazzo riuscì a mala pena a difendersi a causa delle droghe che Dahmer gli aveva iniettato prima della fuga. Le forze dell’ordine, non volendosi immischiare nelle vicende di due omosessuali, riconsegnò il giovane a Dahmer, che lo riportò nel suo appartamento dove finì il lavoro.
Quando si venne a sapere di questo fatto, durante il processo, la polizia di Milwaukee provvedette ad espellere i poliziotti coinvolti in questo scandalo, una mossa forse inutile ma certamente tardiva perché diedero al mostro il tempo di proseguire con i suoi omicidi. Anche dopo essere stato vicino alla cattura Dahmer non si fermò ne’ si intimidì, ma, anzi, accelerò nel suo operato e a giugno uccise Matt Turner (20 anni) seguito da Jeremiah Weinberg (23 anni) a luglio e da Oliver Lacy (23 anni) solo otto giorni dopo. Il 19 Luglio del 1991 Jeffrey Dahmer, al mondo il “mostro di Milwaukee” uccide la sua ultima vittima Joseph Brandehoft (25 anni).
Tre giorni dopo tentò di uccidere Tracy Edward (32 anni), ma quest’ultimo approfittando di un momento di disattenzione di Dahmer riuscì a fuggire ed avvisare la polizia. Il resto è storia
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