MODUS OPERANDI: Di solito agisce di notte, il suo obbiettivo sono le coppie, uccide il più velocemente possibile l’uomo e concentra l’attenzione sulla donna. Spesso sodomizza le vittime e abbandona il corpo di quelle che uccide con mutilazioni post-mortem....
Biografia Serial Killer: Richard Ramirez
Biografia tratta da: “www.latelanera.com" di Emiliano Maiolo
Pag. 5 - Los Angeles era nel terrore, ma Ramirez decise di cambiare territorio di caccia. Si spostò a nord, e nella notte del 18 agosto colpì a Lake Merced, una zona periferica di San Francisco. Le vittime erano una coppia di origine cinese, Peter Pan, 66 anni, e Barbara Pan, 64 anni. Furono ritrovati in camera, nel letto intriso del loro sangue. L’uomo era stato ucciso immediatamente, mentre la donna, seppur picchiata e ferita dal colpo di pistola, riuscì a sopravvivere, ma rimase invalida per tutta la vita. Nell’appartamento fu ritrovato il disegno di un pentagramma fatto con il rossetto, accompagnato dalle parole “Jack The Knife”, tratte dalla canzone “The ripper” del gruppo heavy-metal Judas Priest.
La stampa diffuse la notizia e fu il panico. Tra l’altro le indagini si fecero più complesse perché il calibro e il tipo di proiettile rimosso dal corpo del signor Pan ricollegarono il tipo di aggressione ad altri due delitti, uno avvenuto a Los Angeles, e l’altro a San Francisco diversi mesi prima. Il proprietario di una piccola pensione a San Francisco riconobbe Ramirez dalla descrizione della polizia, e quando gli agenti perquisirono la camera dove il killer aveva alloggiato trovarono un pentagramma disegnato sulla porta del bagno. A questo si aggiunse il fatto che gli investigatori riuscirono a rintracciare nel distretto di El Sobrate un uomo che aveva comprato dei gioielli.
I preziosi si rivelarono rubati e appartenenti alla signora Pan. La descrizione fornita dall’uomo corrispondeva a quella del killer. Il 24 agosto Ramirez colpì ancora, ma lontano da San Francisco, a Mission Viejo, a 50 km a sud di Los Angeles. Entrò di notte nella camera di William Carns, 29 anni, ingegnere informatico, e della sua ragazza di 27 anni. Ramirez sparò ripetutamente contro l’uomo, che però non subì ferite mortali e riuscì a salvarsi. Afferrò per i capelli la donna e la trascinò in un’altra camera, poi le legò i polsi e le caviglie con alcune cravatte e le chiese se sapeva chi lui fosse. La donna, terrorizzata, ammise che pensava lui fosse il killer del quale tutti i giornali e le televisioni parlavano. Ramirez girò per la casa in cerca di soldi e gioielli, ma non trovò molto. Tornò arrabbiato dalla donna e la violentò per due volte.
Alla polizia lei riferì che l’alito pestilenziale dell’aggressore la aveva quasi stordita. A quel punto, la donna, temendo per la sua vita, indicò a Ramirez un cassetto dove sapeva che c’erano dei soldi. L’aggressore le intimò di dimostrare la sua fedeltà a Satana costringendola a ripetere varie frasi inneggianti al Maligno. “Io amo Satana”, ripeté la donna, fino a quando Ramirez non fu soddisfatto e non la costrinse a un rapporto orale. Alla fine, il predatore della notte la fissò. Lei pensò che fosse arrivata il suo momento, che Ramirez l’avrebbe uccisa. Invece, il predatore della notte esplose in una fragorosa risata e fuggì. La donna riuscì a liberarsi da sola e chiamò il 911. Affacciandosi alla finestra vide l’aggressore salire su una vecchia Toyota station-wagon arancione.
Quella stessa notte un ragazzo che lavorava in un garage vide la stessa vettura girare per il suo quartiere, s’insospettì e chiamò la polizia. Il 30 agosto le autorità trovarono la macchina e la misero sotto sorveglianza, attendendo il ritorno di Ramirez, ma lui non si fece più vivo. Sull’auto trovarono alcune impronte digitali che lo identificarono. Ormai la fine dell’incubo era vicina.
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