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Serial Killer - Ted Bundy

Nome Completo: Theodore Robert Bundy (Cowell)
Soprannome:
Nato il:
24/11/ 1946 - Morto il: 24/01/ 1989
Vittime Accertate:

Ted Bundy Video

MODUS OPERANDI: Cortese e disponibile, colto, e dotato di un certo fascino sulle donne, si ofriva in aiuto a queste per poi ucciderle, faceva a pezzi il cadavere e lo occultava. Le sue vittime, un preciso identikit che evocava “la sua Stephanie”: snelle e more, con capelli lisci e riga nel mezzo.

Biografia Serial Killer: Ted Bundy

Biografia tratta da: “www.latelanera.com" di Simona Cremonini

Parte 5 - Bundy fu fermato per non aver accostato e essere fuggito. La sua auto fu perquisita e, tra le altre cose, fu trovata una spranga, un passamontagna, un rompighiaccio e un paio di manette. Appena dopo il suo arresto, gli investigatori di Salt Lake cominciarono a collegare Bundy all’aggressione di Carol De Ronch. Lo accusarono di possesso di attrezzi da scasso il 21 agosto e perquisirono il suo appartamento, senza trovare nulla di incriminante. Una foto di Bundy fu mostrata a Carol De Ronch, senza però che lei potesse identificarlo come suo assalitore: al momento dell’aggressione Ted era travestito. Al contrario, l’insegnante Raelynn Shepard lo riconobbe come l’uomo che aveva cercato di spingerla nel parcheggio prima della sparizione di Debbie Kent.

Fu sufficiente per mettere Bundy sotto sorveglianza e sotto indagine. Presto fu arrestato e accusato dell’aggressione di Carol De Ronch. Alcuni capelli trovati nella sua auto furono identificati come appartenenti ad alcune delle ragazze scomparse. Anche Meg Anders, che per sei anni aveva frequentato Ted, raccontò agli investigatori particolari interessanti sulle abitudini notturne di Bundy, le sue rozze pratiche sessuali e sul fatto che l’aveva visto in possesso di grucce, stucco per gesso e finti baffi. Le prove erano singolarmente circostanziali, ma messe tutte insieme formavano un quadro molto potente.

L’opposizione generale della gente comune alle accuse divenne evidente quando Ted Bundy fu portato davanti alla corte dello Utah. Era uno studente di legge che aveva lavorato per il partito repubblicano e appariva un ragazzo così pulito e a modo che la maggior parte delle persone pensò che si trattasse di un errore. Ma il processo venne aperto comunque e Bundy fu condannato come assalitore di Carol De Ronch: non aveva alibi, la vittima fu in grado di identificarlo e la sua auto era identica a quella usata al momento dell’aggressione. Nel frattempo, i testimoni del lago Shammanish di Washington lo identificarono come il Ted che si aggirava nel parco per chiedere aiuto a giovani donne.

Ted fu rinchiuso in carcere in attesa della sentenza definitiva, che poteva oscillare da uno a quindici anni. Nel frattempo, l’Fbi trovò le prove necessarie per processarlo per un altro omicidio in Colorado e Ted fu estradato per il processo. Licenziati i suoi avvocati, Bundy decise di difendersi da solo.  Inoltre gli venne garantito l’accesso alla biblioteca del carcere e, durante una delle sue ore di permesso, Ted Bundy riuscì ad evadere da una finestra. Dopo sei giorni di fuga Bundy fu ripreso, ma sette mesi dopo, il 30 dicembre del 1977, un nuovo tentativo di evasione andò a buon fine.

La prigione emise un comunicato ufficiale solo quindici ore dopo la fuga, ma Bundy era già lontano. Arrivò a Vail (Colorado), prese un autobus a Denver e un aereo per Chicago. Rubò una macchina con la quale arrivò ad Atlanta, e infine prese un altro autobus con cui arrivò a Tallahassee (Florida), dove affittò un appartamento vicino a un campus universitario facendosi chiamare Chris Hagen. Visse di espedienti e furti. Il 14 gennaio del 1978 aggredì quattro componenti delle Chi Omega. Una compagna che rientrava nella casa della confraternita trovò due ragazze morte nei loro letti: erano state picchiate e strangolate, e a una di loro era stata infilata una bomboletta nella vagina e nell’ano. Altre due compagne riuscirono a sopravvivere all’aggressione nonostante fossero state picchiate ferocemente e sanguinassero copiosamente.

La stessa notte Bundy picchiò a sangue Cheryl Thomas, che sopravvisse nonostante il suo cranio fosse fratturato in cinque punti. Ted cominciò a diventare avventato. Cercò di aggredire una ragazzina a Jacksonville, che fu però difesa dal fratello. Infine, il 9 febbraio 1978, la dodicenne Kimberly Ann Leach fu rapita dalla sua scuola a Lake City, Florida. Quando scomparve, si stava spostando da un edificio della scuola a un altro. Fu vista da un testimone mentre veniva accompagnata da un bell’uomo verso un furgone bianco. Il suo corpo fu trovato il 12 aprile a 30 miglia di distanza. La causa della morte non poté essere stabilita a causa della decomposizione avanzata. Il cadavere era parzialmente mummificato.

Dopo l’omicidio Leach, Bundy tornò al suo appartamento a Tallahassee e abbandonò il furgone bianco in un quartiere malfamato, dove non venne mai ritrovato. Rubò un altro veicolo, ma venne fermato dalla polizia per un controllo. Riuscì a fuggire mentre l’agente di polizia controllava i documenti. Tornò al suo appartamento, lo ripulì dalle sue tracce e si spostò con un’altra auto rubata a Pensacola, Florida. La targa della macchina venne riconosciuta da un altro ufficiale e a Bundy fu intimato di uscire dal veicolo. Cercò di farsi sparare ma dopo una breve colluttazione, Ted fu arrestato di nuovo.


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