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Serial Killer - Chi Sono

“Su questa terra, o su altri mondi , l’uomo ha da secoli una fedele  compagna, La Paura”.
(Edgar Allan Poe - 1809-1849)

 

In cosa si differenzia l’assassino seriale dall'omicida comune?

Come si riconosce un assassino seriale ed in cosa si differenzia dall'omicida comune?

L'F.B.I. lo definisce come "qualcuno che ha ucciso in almeno tre occasioni, con quello che possiamo chiamare un periodo di pausa in mezzo ad ognuna" (Ressler, 1970). La definizione è molto ampia e presenta una lunga serie di distinzioni e di specificazioni. Steven Egger (1990) aggiunge una nota molto importante "Il movente non è materiale o monetario ma si crede che sia la soddisfazione dei desideri dell'assassino di avere il controllo totale sulle sue vittime".

Entriamo nello specifico:
La distinzione più autorevole dalla quale iniziare è senz'altro quella di Vincenzo Mastronardi e George B. Palermo, due psicologi e criminologi statunitensi, i quali scindono il fenomeno fra Serial, Mass e spree murder. Il serial killer è colui che uccide in almeno tre occasioni con un periodo di "cooling -off", di "raffreddamento" nel mezzo. E' sottolineata l'importanza del periodo intermedio, il fatto che ogni evento omicida sia vissuto come emozionalmente distinto e separato; i delitti hanno ciclicità temporale.

Lo spree killer (assassino compulsivo) commette omicidio di due o più persone in un lasso di tempo molto breve, in luoghi differenti però contigui in modo che gli omicidi conferiscano in un unico evento, come se fosse stato colto da un raptus omicida. Il mass murderer (assassino di massa) uccide quattro o più persone all'interno dello stesso luogo e dello stesso episodio.
 
A livello macroscopico, si può affermare che, dal punto di vista dell'assassino, un serial killer pensa di farcela a non essere catturato e molto spesso prende tutte le precauzioniper farla franca, mentre un mass murderer non crede di uscire vivo dall'episodio; infine uno spree killer vede così poco lontano dal suo naso da non averci probabilmente neanche pensato. L' assassino di massa è il tipico "esaltato" che entra in una scuola ed apre il fuoco su chiunque gli capiti davanti; è l'impiegato che fa strage nel suo posto di lavoro. Molto spesso c'è un "messaggio" che questo assassino deve inoltrare alla società e per farlo è disposto a sacrificarsi. Frequentemente si considerano come qualcuno che non ha niente da perdere in ogni caso. C'è stato recentemente un episodio perfettamente rappresentativo di questa categoria: in Svizzera, più unico che raro per il paese, in cui un ex-impiegato del Comune ha fatto strage di parlamentari con il suo fucile di ordinanza, eredità del servizio militare.

Gli spree killers storici e più esemplari a noi tutti conosciuti sono Bonnie e Clyde, una coppia omicida, come anche lo sono stati Charles Starkweather e Caril Fugate, lanciati in una follia assassina in viaggio attraverso l'America. Sono il tipo che meno si preoccupa del futuro, se ci pensano affatto.

Sempre Mastronardi e Palermo (1995) dividono i serial killers, la categoria più diffusa e preoccupante, in altre cinque tipologie:

  1. Visionario
  2. Missionario
  3. Edonista
  4. Del controllo del potere
  5. Lussurioso

Il tipo “Visionario" comprende quei serial killers che eseguono i loro omicidi in conseguenza di ordini ricevuti da voci allucinate o in funzione di particolari visioni avute. Si tratta di vere e proprie allucinazioni di comando e la voce udita è generalmente di origine mistica, Satana, Dio, un padre morto ed onnipotente, una figura religiosa. Un "demone" impone loro di uccidere, di distruggere; la loro azione distruttiva corrisponde ad una missione perentoria, eseguita con fedeltà e convinzione. La maggior parte di questi assassini è affetta da schizofrenia di tipo paranoide oppure da disturbi allucinatori paranoidi. Nel primo caso l'omicidio è sempre condotto in modo bizzarro e disordinato, mentre nel secondo caso può essere molto ben pianificato.

Il tipo “Visionario", come dice la parola stessa, deve compiere una missione, che generalmente consiste nella ferma convinzione di dover ripulire il mondo da persone considerate indesidarabili (prostitute, vagabondi o spacciatori di droga).
Questo serial killer, pur non soffrendo di una psicosi, è spesso condizionato da personali convinzioni sostenute da alcune false percezioni di tipo paranoide. Infatti, non prova nessun rimorso poiché agisce "per il benessere della società".
Un esempio emblematico è quello di Pedro Alfonso Lopez, venditore ambulante colombiano accusato di 310 omicidi. 100 bambine seviziate e strangolate in colombia, altrettante in Perù, 110 in Ecuador dove, colto sul fatto, fu arrestato.
Lo strangolatore delle Ande si definiva un liberatore. "Le ho soppresse per liberarle dalle sofferenze che subivano nella vita terrena" ha riferito, calmo, durante una dettagliata confessione.

Il tipo “Edonista" si distingue per il piacere che prova nell'uccidere. E' l'atto omicida che di per sé gli fornisce una sensazione del tutto simile a quella forma di orgasmo emotivo provato dal cosiddetto forte giocatore quando scommette grandi somme e aspetta i risultati. Può essere considerato una variante del "risk taking", classico delle persone che hanno bisogno di rischio e di forti emozioni, che ritroviamo non solo nei malati del gioco delle carte o del casinò ma anche in chi pratica la roulette russa.

Nel tipo “Del controllo del potere" lo scopo principale è quello di esercitare il totale controllo su un'altra persona, fino al potere definitivo di deciderne il destino. In questi casi lo stupro, la sodomia e la distruzione degli attributi sessuali hanno una motivazione erotica soltanto superficiale (il sesso è solo uno strumento, un veicolo) mentre in realtà rappresentano il desiderio più profondo di esercitare il proprio potere ed il totale controllo psicofisico sulla vittima. In questo caso, Jeffrey Dahmer, il tristemente famoso cannibale di Milwakee è un esempio tipico. Dahmer adescava giovani omosessuali, li portava prima a casa sua dove li teneva in uno stato di incoscienza per un periodo di tempo nel quale li torturava e seviziava per poi inevitabilmente ucciderli. Per ottenere un controllo totale delle sue vittime era andato così in là da tentare assurdi esperimenti attraverso fori nel cranio per creare degli "zombi", schiavi sessuali ai suoi comandi.

Infine il tipo “Lussurioso" o lust killer ha per obiettivo quello di ottenere una soddisfazione di natura sessuale dalle vittime. Diverso dallo stupratore e dal tipo del controllo del potere, questo omicida è completamente assorbito dal suo egoismo e considera le persone solo come dei mezzi, come degli strumenti attraverso i quali raggiungere la soddisfazione. Non è l'atto sessuale in sé che risolve il problema del killer, anzi, spesso il medesimo passa assolutamente in secondo piano rispetto alle ritualità che il criminale esprime in presenza della vittima. E' guidato da fantasie dove sesso e morte sono insieme protagonisti assoluti. La sua compulsione è realizzare queste fantasie. Come dice John Douglas, figura chiava dell'FBI nella lotta agli assassini seriali e, autore di importanti libri sui serial killer, le parole chiave sono: Manipolazione, Dominio, Controllo.

E’ quest’ultimo il tipo di serial killer più difficile da assicurare alla giustizia, nonostante sia il tipo che è stato più studiato, attraverso interviste, attraverso l'esperienza di coloro che hanno indagato e che si sono messi, sempre come è solito definire Douglas "nei panni dell'assassino".


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