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Serial Killer - Perchè Uccidono

“Su questa terra, o su altri mondi , l’uomo ha da secoli una fedele  compagna, La Paura”.
(Edgar Allan Poe - 1809-1849)

 

Modelli Motivazionali: Douglas, Ressler, Burgess

Pag. 1 | Modello motivazionale di John Douglas, Robert k Ressler e Burgess (1995)

Altri Modelli: Diathesis Stress

Gottesman e Shields nel 1982 propongono un modello molti simile, chiamato Diathesis Stress Model..



Esso si compone di cinque elementi:

  1. L'ambiente sociale del soggetto
  2. Gli eventi formativi dei periodi dell'infanzia e dell'adolescenza
  3. Le risposte a questi eventi (spesso traumatici)
  4. Le risultanti azioni verso gli altri
  5. Le reazioni del killer alle sue azioni assassine attraverso il "mental feedback" fra fantasie e razionalità.

L’ambiente Sociale

Gli studiosi delle relazioni familiari sostengono che le interazioni fra la famiglia e l'individuo sono elementi fondamentali per la crescita e la formazione di un'immagina positiva di sè. Per un bambino in crescita il genere di attaccamento alla famiglia si tradurrà in uno schema generale di come comprenderà e categorizzerà le cose al di fuori della famiglia stessa ed influirà in modo decisivo sul suo grado di adeguamento sociale. Nella nostra popolazione di assassini questi legami falliscono inesorabilmente per una ragione o l'altra. Gli adulti non sono efficaci nell'imporre una corretta disciplina accompagnata da adeguate spiegazioni sulle norme di comportamento. Spesso non hanno reazioni per quanto riguarda i problemi manifesti dell'individuo che sta crescendo.

Adottando un atteggiamento indifferente riguardo a problemi di droga o di comportamento di un adolescente si può sostanziare la sua visione di essere stato incastrato dalla società e di non essere in realtà colpevole di niente. Non solo gli adulti non sono in grado di fornire delle linee guida per il fanciullo ma spesso impongono indiscriminatamente ai figli aspettative e valori adulti, con il risultato di scoraggiare i ragazzi da qualsiasi interazione con gli altri facendoli sentire incapaci ed emarginati. Da questa emarginazione nasce il rifugio nel mondo delle fantasie.

L’ambiente Sociale

Tre fattori contribuiscono al livello di formazione di questo modello.
Il primo è il trauma, in forma di abuso fisico, psicologico o sessuale.
Durante gli anni formativi i soggetti da noi trattati sono frequentemente vittime di eventi fortemente negativi. Questi eventi possono essere traumi diretti come violenze subite in prima persona o traumi indiretti, come assistere a scene disturbanti. L'ambiente non reagisce in nessun modo ai traumi del soggetto, favorendone l'isolamento e non premettendogli nessun tipo di recupero. L'assunzione di Douglas e Ressler è che gli eventi traumatici nella memoria dell'individuo formino il modo in cui i suoi pensieri si sviluppano riguardo alla sua interazione con il mondo.

Lo vediamo negli schemi di gioco da adolescenti e negli schemi di pensiero da adulti.
Gli schemi di gioco contengono fissazioni riguardanti gli eventi traumatici, e spesso sono rivisitazioni, possibilmente con i ruoli invertiti, dei traumi stessi. La stessa cosa accade per gli schemi di pensiero e di fantasia, che contengono allegorie ed elementi legati a questi eventi. I soggetti vengono lasciati soli con il loro mondo fantastico all'interno del quale ricreano situazioni sulle quali possono esercitare il controllo del quale nella realtà non hanno esperienza. Un secondo assunto è che queste esperienze moleste influenzano il modo in cui il soggetto si relaziona con altri.

Spesso il risultato è che il ricordo e la fissazione del trauma provoca una iper o una ipo sensibilità e quindi un eccessivamente alto o eccessivamente basso livello di eccitazione, nervosa ed emotiva. Se questi livelli sono alterati, le relazioni interpersonali ne risentiranno perché il soggetto avrà reazioni anormali e ricercherà stimoli continui ed anomali. Una dimostrazione di questo assunto è il fatto che molti di questi killer colpevoli passano il test della macchina della verità con estrema facilità. I fattori analizzati dal poligrafo sono: conduzione elettrica della pelle, battito e frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, livello di ansia. Dunque se queste persone hanno un livello di attivazione delle emozioni più basso, possono comportarsi naturalmente in presenza della macchina e niente di quello che provano davvero sarà rivelato.

Il fallimento delle relazioni interpersonali, il nostro terzo elemento, rappresenta l'inefficienza da parte dei genitori di fornire un modello di comportamento socialmente adeguato. Il padre o la madre possono essere alcolizzati, oppure il bambino può essere testimone di episodi in famiglia in cui la violenza e gli elementi erotici sono strettamente legati. Vale, qui più che mai, il classico principio dell' educazione che vedere un padre che esercita la violenza con successo in famiglia può insegnare al bambino l'insana lezione che la violenza funziona, all'interno del microcosmo della famiglia come nel macrocosmo della società. Risposte agli eventi Le risposte agli eventi ed il modo in cui il soggetto si comporta sono divisibili in due grandi categorie; i tratti critici della personalità e le funzioni ed i processi cognitivi.

Nella crescita e nel positivo sviluppo di un bambino i tratti personali positivi come fiducia, sicurezza e autonomia aiutano a stabilire le relazioni dell' individuo con gli altri. Queste caratteristiche, combinate con un ambiente sano e positivo, aiutano il bambino a sviluppare competenza sociale e fiducia in sè stesso e negli altri. C'è stata invece una propensione per tutti e trentasei gli individui del gruppo di serial killer a sviluppare tratti di personalità negativi invece di positivi. Questi tratti negativi interferiscono con la formazione di relazioni sociali e con lo sviluppo di emozioni e risposte emotive nei confronti dell'ambiente sociale. Il bambino basa il suo sviluppo emotivo sulle proprie fantasie e sui loro temi dominanti invece che sulle relazioni sociali. Questa spaccatura netta è quella che secondo il parere degli agenti e degli scienziati ad essi allineati, crea la differenza.

I tratti che emergono in questa fase sono un senso di isolamento sociale, una preferenza per le attività autoerotiche, una forte tendenza alla ribellione, aggressività ed un senso di essere privilegiati e di sentirsi autorizzati a fare qualsiasi cosa. Le conseguenze di questo stato sono una generale sfiducia nelle relazioni umane ed una ben radicata rabbia verso la società che li rifiuta. Il cronico mentire dell'assassino riflette una mancanza di fiducia e di possibilità di scambio reciproco con gli altri ; al contrario egli sviluppa invece un senso di autorizzazione implicita a fare tutto quello che vuole come conseguenza della rabbia e dello spostamento della colpa sulla società. L'isolamento sociale e la rabbia interagiscono impedendo uno sviluppo sessuale basato sull' amore, il piacere della vicinanza e dello scambio affettivo.


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