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Serial Killer - Studi di Ressler, Burgess e Douglass

“Su questa terra, o su altri mondi,  l’uomo ha da secoli una fedele  compagna, La Paura”.
(Edgar Allan Poe - 1809-1849)

 

Dinamiche di comportamento relative al crimine seriale

Pag. 1 | Queste statistiche sono il risultato del primo ciclo di colloqui e test che Douglas, Ressler e Burgess hanno tenuto con gli assassini seriali detenuti che hanno accettato di collaborare. In questa sezione vediamo le dinamiche del comportamento relative al crimine che viene convenzionalmente diviso in cinque fasi:

  1. Comportamento precedente il crimine e pianificazione
  2. Assassinio
  3. Eliminazione del corpo
  4. Comportamento dopo il crimine
  5. L'arresto

Comportamento precedente il crimine e pianificazione

Questa fase comprende tre elementi: i fattori stressanti, lo stato mentale e la pianificazione. Molti assassini segnalano il precipitare di qualche situazione affettiva prima di qualche crimine. Anche se raramente sono disposti ad ammetterlo, un qualsiasi evento di questo tipo spesso è più che sufficiente nella loro mente per giustificare un' aggressione. Un caso può essere un conflitto con una donna. In 48 omicidi su 81 osservati la causa finale scatenante era stata un qualche conflitto con una donna. Anche il conflitto con i genitori è considerato un fattore privilegiato di stress.In terzo luogo, i problemi finanziari sembrano essere un fattore anch'essi. Il 48 per cento dei casi descrive problemi finanziari nelle immediate vicinanze temporali dell'omicidio.

In questo esempio vediamo la pressione aumentare nella vita di questo soggetto per una serie di cause multiple:

"Avevo delle difficoltà finanziarie, io e mia moglie eravamo sempre in conflitto perché bevevo. Avevo molta inimicizia anche con i miei suoceri. In un modo o nell'altro ero sempre a litigare con qualcuno".

Difficoltà di lavoro sono state attestate nel 39 per cento dei casi e sospettate per un altro 26 per cento. In una società moderna e competitiva come quella Statunitense, è facile sentirsi sorpassati, incapaci di tenere il ritmo, messi da parte. Infine anche i problemi riguardanti il matrimonio sono molto influenti; non sono stati considerati uno degli elementi chiave perchè la maggior parte dei soggetti non era sposata. Un criminale racconta di essere stato coinvolto in più relazioni extraconiugali ad un certo punto quando il suo matrimonio non stava andando molto bene, e che dopo aver scoperto che anche sua moglie aveva una relazione le fantasie di stupro si sono intensificate fino ad essere incontrollabili. Addizionali fattori di stress possono includere problemi legali (28 per cento); conflitti con un uomo (11 per cento); perdita di una persona cara (8 per cento) e nascita di un figlio (8 per cento).

Lo stato mentale è un altro parametro di analisi della fase pre-assassinio. Per stato mentale si intende come una condizione emozionale che funge da filtro e da meccanismo interprete degli eventi esterni. In ordine decrescente, i più riscontrati sono frustrazione (50 %); ostilità e rabbia (46%); agitazione (43%); eccitazione (41%). Di uguale interesse sono quei sintomi e stati umorali associati con lo stress interiore come il nervosismo (17%); la depressione (14.6%); paura (10%); confusione (7%). In un articolo scritto per il canale televisivo e telematico APB Douglas, parlando di prevenzione e di tecniche , come le chiama lui, proattive nella ricerca dei criminali, indicava la collaborazione del pubblico televisivo e massmediatico in generale.

Il suo invito era di guardarsi intorno con estreme circospezione; se si appartiene all'area dove genericamente gli inquirenti ritengono risieda l'assassino, bisogna cercare di prestare attenzione al comportamento dei compagni di lavoro, degli amici e dei conoscenti e riportare alla polizia comportamenti sospetti. In generale questi stati di ansia e di stress che sfociano in un crimine sono del tutto manifesti e ben individuabili da coloro che entrano in contatto col soggetto. Per quanto riguarda la pianificazione del crimine il 50% netto degli intervistati ha detto di sapere con una discreta precisione chi, quando e dove avrebbero ucciso. Un altro 34% ha affermato che si trovavano in uno stato emotivo giusto per l'impresa criminale e che andavano in giro in cerca di occasioni. A volte i soggetti sentono un irresistibile stimolo ad uccidere, alcuni cercano di soffocarlo con l'alcool, altri soccombono come sono abituati a soccombere alla tirannia delle proprie fantasie.

In ogni caso ci appare che per quanto riguarda il serial killer cosiddetto organizzato una lunga fase di preparazione sussiste nella stragrande maggioranza dei casi. La precisione va così lontano da permettere a questi criminali l' approntamento di veri e propri kit con corde, armi, bavagli, nastro adesivo, strumenti per la tortura. E non ci dobbiamo dimenticare che le fantasie si riadattano dopo il primo omicidio, che le azioni vengono calcolate meglio e che tutto quello che riguarda il crimine tende a migliorare con l'esperienza. Durante i giorni antecedenti all'omicidio la situazione emotiva del soggetto cambia per una serie di ragioni. Tra queste ci sono anche altri crimini minori.
 
Due uomini del campione hanno commesso furti di materiale feticistico come intimo femminile o oggetti appartenenti ad una donna. Un soggetto che più tardi ha ucciso tre donne aveva assalito e minacciato sua moglie, forzandola a scrivere un biglietto suicida. Un altro, che ha ucciso cinque persone in una settimana, nei giorni precedenti aveva appiccato fuochi, aveva sparato dei colpi di pistola all'interno del suo appartamento e nel cortile della sua casa. Il passo seguente coinvolge il primo livello dell'adattamento delle fantasie alla realtà dell'omicidio: la scelta della vittima. Molti soggetti hanno raccontato di essere andati in cerca di vittime per ore, a volte giorni interi, preparandosi al momento in cui sarebbe successo tutto. Alcuni cercano in bar per singles, bar per gay, parcheggi isolati, luoghi bui. In alcuni casi la fantasia può richiedere un tipo molto particolare di vittima, di conseguenza la ricerca diventa più lunga ma non certo più estenuante. Molti al contrario descrivono questi momenti come occasione di tensione crescente, di eccitazione in costante aumento, di grandi attivazioni delle fantasie.
 
Ted Bundy preferiva ragazze che andavano al college, di buona famiglia, carine e con capelli neri lunghi divisi nel mezzo. Aveva dovuto organizzarsi in modo impeccabile per prelevare soltanto ragazze di questo tipo da aree affollate; la pianificazione è già una parte del crimine, un momento in cui si vive in diretta l'eccitazione di quello che sta per succedere.


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