MODUS OPERANDI: Le sue vittime erano giovani omossessuali, che portava a casa. Queste venivano drogate per poi essere violentate, uccise, nuovamente violentate e fatte a pezzi. Alcune parti dei corpi venivano conservate, mangiate, altre tenute come souvenir o sciolte nell’acido..
Biografia Serial Killer: Jeffrey Dahmer
Biografia tratta da: “www.latelanera.com" di Emiliano Maiolo
Parte 2 - A differenza di quello che si possa pensare, Dahmer non era un serial killer metodico e costante, e questa caratteristica lo rende unico nel suo genere. Compie il primo omicidio all’età di diciotto anni, ed esattamente nel 1978.
Gli Omicidi
Fece salire in auto un autostoppista di nome Steven Hicks (19 anni). Si intrattenne con lui per un poco fino a convincerlo a seguirlo a casa. Bevvero birra e fecero sesso. Quando però Steven volle andarsene, la mente di Dahmer crollò a causa di una forte sensazione di abbandono, e scatenò tutta la sua rabbia sul povero malcapitato. Lo colpì in testa stordendolo per poi strangolarlo fino a farlo morire. Agisce in modo rapido e concreto, facendo a pezzi il corpo del ragazzo e seppellendolo in giardino in diverse buste di plastica. Forse colto dal rimorso, o dalla paura di essere scoperto, Dahmer si arruola volontario nell’esercito e viene mandato in una base U.S.A. in Germania.
La sua carriera dura circa due anni, fino a quando non viene espulso con disonore a causa di ripetuti episodi di alcolismo molesto. Quando rientra in America si stabilisce in Florida per qualche tempo per poi tornare a casa dove, prudentemente, disseppellisce i resti del povero autostoppista per sciogliere quello che ne rimane nell’acido e spezzettare le ossa per spargerle nei boschi.
L’alcolismo lo rende intrattabile e maleducato rendendo la sua vita sociale un inferno. Il padre decide quindi di mandarlo a vivere con la nonna nel 1982 a West Allis, nel Wisconsin, ma la situazione non migliora. Viene quasi subito arrestato per atti osceni in luogo pubblico ad una fiera di paese. Arresto che si ripete quattro anni più tardi per lo stesso reato dove viene condannato a un anno di reclusione, mai scontato per l’obbligo di frequentare una clinica psichiatrica. Proprio questa sua libertà gli consente di uccidere nel 1987 la sua seconda vittima.
Questa volta lo fa in una camera d’albergo, ma non si sa come abbia fatto. Dahmer raccontò di essersi svegliato a fianco di Steven Tuomi (24 anni) morto e con la bocca piena di sangue.
Anche qui agisce in fretta e, dopo aver acquistato una grossa valigia, lo trasporta fino alla cantina di sua nonna, dove violenta ripetutamente il cadavere per poi farlo a pezzi e gettarlo tra i rifiuti. Ed è con questi gesti che Dahmer mette in pratica un sogno ricorrente di gioventù, dove si vedeva uccidere una persona per poi violentarla e farla a pezzi.
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