MODUS OPERANDI: Adesca le sue vittime, le bracca, una volta raggiunte e le strangola, le accoltella e spesso le devasta a colipi di martello, compiendo prima e/o dopo la morte atti di lidine di ogni sorta....
Biografia Serial Killer: Peter Kurten
Biografia tratta da: “www.latelanera.com" di Aleks Kuntz
Pag. 2 - A nove anni, come se l’influenza brutale del padre non fosse già sufficiente, entra nella vita di Peter, senza bussare, un altro eroe negativo: un accalappiacani che viene tenuto sotto il tetto di casa Kurten in cambio degli spiccioli sufficienti a mettere qualcosa in tavola ogni giorno, un qualcosa che, comunque, non basta mai. Questo accalappiacani, folle e minorato, insegna a Peter a masturbare i cani ed a torturarli in modo da vessarli con il dolore meno sostenibile senza mai rischiare di essere assaliti o morsicati. La sessualità, dunque, Peter la scopre attraverso i visi deformati dal dolore di sua madre e dalla furia di suo padre, oppure attraverso i guaiti di dolore dei cani che obbliga, nel dolore, agli amplessi masturbatori.
A Peter, del sesso, resta in testa solo che lo si impone agli altri, che nel sesso ad una componente è dato desiderare, all’altra solo sottostare nel dolore e nella umiliazione… a Peter resta in testa che il sesso è “quando voglio, e come decido Io!”.
Peter comincia a sperimentare le proprie voglie represse, come molti ragazzini della sua età, in quegli anni bui, già attorno agli otto anni. Nei quartieri popolari, sottoproletari, delle città a forte industrializzazione, alcool e prostituzione, due vizi ricorrenti, si scoprono da piccoli… e non di rado anche le bambine incominciano a concedersi, neppure tanto per gioco o curiosità, ai propri amichetti, in cambio di quel poco che si può offrire. Peter, però, disdegnando le coetanee e le prostitute più mature o adulte, preferisce costringere all’accoppiamento agnelli, caprette, cani e addirittura galline, in violenti amplessi che spesso lasciano addirittura quelle bestiole traumatizzate, ferite.
Di questo, come molti dei navigati e depravati ubriaconi da bar, non fa mistero, trovandolo invece un punto di sincero vanto. Nessuno se ne cura; la madre è occupata a tenersi lontana dal marito ed a mandare avanti una baracca, i vicini hanno le stesse identiche preoccupazioni. Peter continua a caricarsi di stimoli violenti, sadici, distruttivi… in attesa di esplodere, solo pochi anni più tardi, per la prima volta. Ha dieci anni quando commette i primi due omicidi, anzi, per la precisione, un omicidio doppio. E’ al ruscello, con due amici. Ne spinge in acqua uno, tirandolo giù, annegandolo, sentendolo soffrire, dibattersi sotto le sue mani che lo tengono sotto, gli negano il respiro. Lo sente lottare, cedere, crepare… poi passa all’altro, accorso a salvare l’amico, senza aver capito cosa è davvero successo.
Nel secondo caso, però, per aggiungere un brivido a tutto, s’immerge sott’acqua, completamente e tira giù il malcapitato: vuole guardarlo in faccia, mentre soffoca. Il Reno restituisce i due cadaveri… e Peter, lì presente, può godersi da perfetto estraneo il ritrovamento dei due ragazzini, morti, a detta delle autorità, per un “tragico incidente”. Amplifica la violenza delle sue fantasie iniziando ad uccidere gli animali con cui si accoppia, soprattutto gli agnelli, che colpisce con un coltello alla gola mentre sta ejaculando. Affermerà in seguito di aver provato un’estasi mistica più nel colpo di coltello che nell’amplesso stesso. Nessuno, a Colonia, sospetta ancora di nulla.
A sedici anni scappa di casa e finisce in carcere per la prima volta. Le prime sentenze, delle 27 collezionate, riguardano piccoli furti di cibo e vestiti. L’esperienza carceraria in sé lo mina ancor più: l’interscambio carcerario di fantasie brutali e perverse lo stimola tremendamente, al punto che, per poter meglio fantasticare, meglio elaborare, decide di farsi volontariamente confinare per essere solo soletto, con le proprie perversioni. Quando torna in libertà, la prima volta, piuttosto che tornare a casa, inizia una convivenza con una prostituta specializzata in prestazioni masochiste, una donna di 35 anni.
Testimone degli amplessi di clienti sadici, completato il proprio divezzamento anche con la scoperta visiva delle umiliazioni più raffinate, Peter è pronto ad esplodere del tutto. Iniziano le aggressioni, gli stupri… e le sentenze di detenzione. Peter entra ed esce di galera accumulando un odio per la società che presto si sarebbe trasformato in desiderio di vendetta totale. Prende forma in questi anni, nel primo decennio del secolo, l’idea di un’orgia di sangue che lavi via, con la morte ed il dolore del genere umano, le sue sofferenze. .
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